Un settore di nicchia è quello delle scrittrici.
Rare, spesso riservate e di poche parole in pubblico.
«All’Ombra del Castello» di Anna Clara Rizzo Giacobbe racconta di Alba, Dirigente scolastico di un istituto del centro storico catanese, che affronta quotidianamente le istanze di un bacino di utenza sempre più dilatato, sempre più problematico.
La vita è un dono di inestimabile valore, ma Alba non sa cosa farsene. Il suo privato è devastato: non ha più certezze né desideri. Questa vita che non vuole più vivere si snoda prepotente intorno a lei e, all’ombra del castello Ursino, una fitta rete di personaggi si misura con la propria realtà.
La mayara, cieca, valente ostetrica che con le sue spezie e arti miracolose ridona la pace a chi l’ha persa; l’antiquario uomo affascinante ed enigmatico che fa riscoprire ad Alba le gioie dell’amore; la docente derubata da un ex alunno drogato; le donne abusate vittime dei propri carnefici.
Nella sua scuola insegna un docente greco, innamorato di Catania e studioso dei misteri del castello, che rivendica a gran voce i diritti di una terra ricca di magie e profumi che richiama i propri figli sparsi per il mondo per farla risorgere dalle ceneri.
E sulla vita che scorre un monito… “bisogna lasciar morire quello che deve morire e nascere quello che deve nascere”. Ed un messaggio tramandato dalla saggezza popolare: l’accettazione.
L’accettazione del proprio posto nel mondo, la consapevolezza che dobbiamo misurarci con ciò che abbiamo senza fuggire come falene impazzite.
L’accettazione, il sì alla vita che si traduce nel sussurro della vecchia sciamana alla prostituta nigeriana “Lascia che sia”.
Perché accanto a noi, forse, una vita parallela ci segue e ci indica il cammino.
Copertina | Morbida |
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Pagine | 148 |
Dimensione | 14×21,5 cm |
Rilegatura | Brossura filo refe |
Anno | 2019 |
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