L’imperatore Federico II non smette di affascinare, compreso per la parte di lui poco o non conosciuta. Si sa infatti che i suoi avversari hanno cercato di cancellare o insudiciare la sua memoria, e gli otto secoli che ci separano da lui non hanno fatto altro che accentuare qualche dubbio.
Alcuni fatti oggi mancano. Oppure la loro veridicità è sospetta. Oppure le loro ragioni ci sfuggono. Oppure gli storici non concordano sulla loro interpretazione. Infine, la sua vita si inserisce in un contesto storico fortemente intriso di misticismo che apriva la porta a tutte le fantasie.
Per molti la fine del mondo era vicina e lo svevo era chiamato a giocarvi un ruolo di primo piano. Ma quale esattamente?
Che peso ha avuto sul suo destino Gioacchino da Fiore, lo strano teorico di questa fine annunciata? Quale influenza San Francesco d’Assisi, l’altro grande mistico del suo tempo? La sua dotta corte era popolata da autentici scienziati o da ciarlatani? Lì i maomettani erano benvenuti: allora perché scacciarli contemporaneamente dalla Sicilia? Era lui stesso un autodidatta oppure il frutto di una formazione classica? Si è davvero sposato quattro volte? A cosa doveva servire Castel del Monte? È davvero morto sub flore? Si è preteso di averlo rivisto dopo la sua morte? E per cominciare dall’inizio, è vero che suo padre Enrico VI non lo ha mai allevato e forse nemmeno visto? Se sì, perché? Questo sovrano che si dice più italiano che tedesco era in realtà figlio di un altro?
Sono questi e altri gli enigmi che l’autore affronta. Vengono consultate le fonti, confrontate le opinioni e suggerite tracce da seguire. Con rigore, prudenza e senza preconcetti, e secondo percorsi di pensiero sempre facili da seguire.
Un libro scritto in una lingua viva dove l’umorismo non è mai lontano, e che mira, se non forse a risolvere i misteri dello Stupor Mundi, almeno a renderli perfettamente comprensibili a tutti.
Lea –
Interessante saggio ambientato nel Basso Medioevo, periodo che spesso viene dipinto
come oscuro e retrivo e che invece tanto impulso ha dato, grazie anche e soprattutto al
protagonista del volume, alle arti, alle scienze, all’efficienza amministrativa e al dialogo tra
culture diverse. Con grande maestria Pierre Baland si muove nei meandri di una storia
punteggiata da avvenimenti ancora oggi oscuri cercando di dipanare intrighi e misteri
legati al leggendario imperatore di cui nel volume vengono sapientemente evidenziate la
modernità di visione politica, la costruzione di itinerari di pace e dialogo e la promozione
della cultura quale mezzo di progresso e libertà. L’autore, pur rispettando la storiografia
classica si serve di essa per azzardare ipotesi e per far nascere nel lettore nuove
domande e nuove curiosità. Fortemente consigliato a chi ama la storia medioevale e ai
siciliani la cui storia affonda le radici in un passato tanto antico quanto nobile.
Patrizia –
Sono una grande ammiratrice di Federico II e pensavo di sapere (quasi) tutto su di lui. Ammetto che questo saggio mi ha invece insegnato molte cose. Un altro grande tema del libro è l’Apocalisse di San Giovanni.
L’autore, dotato di grande erudizione religiosa e storica, mostra in modo convincente quanto questo testo abbia plasmato il destino del sovrano e più in generale, del mondo cristiano dell’epoca. Tutta una parte delle imprese del sovrano ci sfugge se non si tiene conto di questo fondamentale influsso mistico, molto vivace e sentito a quel tempo.
Il libro riabilita anche il ruolo di un certo numero di contemporanei di Federico, che ha incontrato o meno, ma di cui ha certamente sentito parlare: alcuni molto più conosciuti in altri contesti, e di cui si tende oggi a sottovalutare l’influenza diretta o indiretta che hanno avuto sulle sue imprese.
I ritratti sono straordinariamente ben dipinti. E c’è ovviamente, come indica il titolo, la questione di una nascita illegittima dell’imperatore, sulla quale l’autore, con cautela ma anche grandi consapevolezza e spirito di deduzione, presenta punti di vista, argomenti rilevanti e possibili conclusioni. Il libro si conclude con la convinzione che, in effetti, su questa questione un dubbio quantomeno esiste .
Lo stile è molto chiaro e spesso usa l’ironia con buoni risultati.
Anche sotto questo aspetto il libro è da consigliare a tutti.