Il testo ci restituisce, con freschezza, la gioia della programmazione, opponendo, all’attivismo frenetico delle nostre comunità parrocchiali ed all’improvvisazione pastorale, la fatica bella di tappe graduali di crescita, di piani di lavoro, di obiettivi e di mete per raggiungerli.
Non si tratta di un tecnicismo pastorale, ma di un “ordo” per l’appunto, una costruzione essenziale e precisa che mira ai larghi orizzonti della fede, traducendoli in fasi della vita quotidiana della comunità.
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