Le pietre di altri pianeti – e altre analogie è stato scritto dopo Mal di bici. In qualche modo ne rappresentano il prosieguo. L’arco temporale della loro redazione è grossomodo compreso tra il 2013 e il 2016.
L’occasione per tirarli fuori è il mantenimento di una promessa all’amico Giuseppe Pennisi. La molla della loro annotazione nei taccuini rossi Fabriano è un improvviso viaggio eoliano con partenza notturna.
Nel tempo, che è memoria e cifra dell’umano, le circostanze e gli incontri hanno perso ogni nesso con i luoghi citati e con le persone reali ed è certo che questi versi non sarebbero mai venuti fuori da una piccola cassettiera metallica se le Eolie non fossero diventate un luogo del cuore per il loro autore e sua moglie.
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